La terapia manuale o manipolativa ha origini antichissime, oggi con questa espressione si fa riferimento al trattamento e alla valutazione di cute, muscoli, nervi, tendini, legamenti e articolazioni eseguito tramite la palpazione. La terapia manuale o manipolativa è una branca specialistica della cosiddetta riabilitazione neuro-muscolo-scheletrica. Non è un’unica tecnica ma un insieme di interventi manuali, educativi ed esercizi messi a sistema e scientificamente validi per il benessere del paziente.
Tale tipologia di tecniche si svolge attraverso il contatto fisico e prevede la manipolazione di specifiche zone del corpo al fine di riequilibrare la funzionalità dei tessuti manipolati e lo stato di salute generale.
Essa in funzione di come applicata ha effetti, scientificamente dimostrati, a livello del sistema nervoso periferico, spinale e corticale. Ma non solo perché i sistemi che possono essere trattati, e di conseguenza i vari quadri clinici patologici su cui poter agire, sono veramente tanti.
Chi decide di intraprendere questo percorso impara ad ascoltare ed ascoltarsi seguendo le indicazioni e gli stimoli del terapista in base alla tecnica che adopera.
Tra i più comuni benefici generali della terapia manuale abbiamo:
- La riduzione o eliminazione di rigidità neuro-muscolari e articolari.
- Incrementare la “soglia di tolleranza agli stimoli” individuale.
- Riduce l’irritabilità e iper-eccitabilità del sistema nervoso.
- Porta a incrementare la funzionalità e capacità di carico dei muscoli, delle articolazioni e dei tessuti nervosi.
- Aiuta a migliorare le strategie posturali e gli schemi base di movimento.
- Permette di ridurre il dolore e altri sintomi correlati
Nella vecchia concezione della terapia manuale si crede che i trattamenti servino a:
- Sciogliere muscoli.
- Spostare-riassestare ossa.
- Mettere al loro posto nervi accavallati.
- Allineare la colonna vertebrale.
Niente di più errato! È il corpo ad imparare ad adattarsi in maniera autonoma in base ai nuovi stimoli che gli vengono forniti dall’esterno ricorrendo alle capacità intrinseche di auto regolazione.
Questo non è sempre automatico; è fondamentale stabilire tra operatore-paziente il famoso patto terapeutico. Il quale non è altro che il giusto livello di ascolto ed intesa tra il terapista e la persona; esso permette di trovarsi pronti, e nel migliore dei casi attivi, durante il trattamento così da favorire i meccanismi di adattamento e correzione.
Questi ultimi permettono di modificare in positivo l’interpretazione conscia/inconscia di certe zone, a volte riducendo o “spegnendo” la percezione delle interferenze irritative (reali, potenziali o immaginate che siano) o dei sintomi. Questo approccio consente di modulare rapidamente la propria esperienza sintomatologica, cioè appunto quello che percepisci o pensi di percepire, e ci porta ad accresce le abilità terapeutiche del corpo.
La terapia manuale è spesso usata come integrazione ad un percorso di movimento, crescita personale, psicoterapia e riabilitazione, oltre che di stimolo e sostegno al benessere della persona.